Carlo Magno per gestire il regno Franco, ribattezzato da lui stesso, con il bene placido della chiesa, in Sacro Romano Impero, costituì le cosiddette marche e contee a capo delle quali mise i propri vassalli.
I Vassalli erano i signori di ampi territori sui quali esercitavano il cosiddetto mero e misto imperio: in buona sostanza i patruna.
Le logiche del potere, specie per quelle società che si trovano ancora a far i conti con una certa arretratezza culturale o, se vogliamo, con un certo ancestrale istinto alla dominazione violenta su i propri simili, non sono cambiate.
Anche i sistemi democratici sono caratterizzati dalla presenza di queste logiche. Specie in quei sistemi, o in quei contesti, ove chi ambisce ad un ruolo di rilievo, che gli può essere conferito solo dalla maggioranza delle preferenze, rendendosi probabilmente conto della pochezza delle proprie potenzialità , opta per il COMPROMESSO con chi ha facoltà di eleggerlo.
Questo compromesso viene stipulato soltanto con i propri diretti elettori e a scapito di chi non lo ha eletto.
Il cosiddetto posto di lavoro PUBBLICO diventa premio di chi ha avuto ragione nel eleggere il proprio vincitore. In questo gioco di fazioni, non c’è l’onesto e il disonesto, perché tutti sono consapevoli delle, per quanto assurde e contrarie ai principi della giustizia e della meritocrazia, regole tacitamente accettate.
E’ il sacco della res publica operato dalla base stessa che dovrebbe pretenderne la salvaguardia, è il paradosso della democrazia.
Qualcuno protesta, ma sono forti i dubbi sulla natura della protesta: non è forse la rabbia di non essere tra quelli che si sono spartiti il bottino?
Ma qual è la strada che rende tutto legittimo? LA GIURISPRUDENZA. Infatti solo attraverso l’invenzione di nuove definizioni e nuovi entità giuridiche ed economiche, i rappresentanti del popolo hanno reso legittima l’usurpazione della cosa pubblica, edulcorando difatti una prassi, quella della raccomandazione dentro un concorso, più ipocrita quanto enormemente irrispettosa nei confronti del diligente cittadino che, sfidando i titani, si preparava agli esami. Queste nuove entità hanno dato modo agli amministratori di assumere direttamente. Queste società definite come ENTI PUBBLICI ECONOMICI difatti possono assumere senza concorsi. Nel nostro contesto, di questi enti pubblici economici ne abbiamo a bizzeffe. A cominciare dall’AMAP, per passare alla GESIP, e finire al COINRES. In tutti questi enti, fino a quando la magistratura non ha voluto sondare sulla legittimità degli statuti che li definivano enti pubblici economici, i Sindaci e tutti coloro che giocavano ai rappresentanti del popolo, hanno potuto fornire, a chi le amministrava, gli elenchi di chi loro ritenevano meritevoli del premio pattuito. Hanno esercitato sulla cosa pubblica esercizio privato.
Ma non è solo LA GIURISPRUDENZA che rende legittima l’usurpazione. C’è anche lo SVILUPPO. Il principio dello SVILUPPO ECONOMICO, la lotta alla stagnazione del commercio, porta ad altrettante motivazioni e giustificazioni delle usurpazioni. Ci si riferisce a quegli utilizzi senza equilibrio e senza criterio di suoli e spazi pubblici di enorme importanza e pregio per una comunità per scopi di commercio privato. Un esempio per tutti è lo sfruttamento della piazza San Francesco d’Assisi a Palermo da parte della focacceria omonima e del bar adiacente. Non c’è un punto di fruizione della piazza che non sia quello della sedia del tavolino, ovvero della sedia perché tu possa consumare.
Il Sacro Romano Impero ebbe breve durata per la natura vassallatica della sua struttura politica. La degenerazione di un sistema , già di suo degenerato, porta alla inevitabile sua conclusione. Sono forse vicini i tempi della fine della Democrazia?
Sono vicini i tempi della rivalsa nobiliare, di chi ha agito per tutti questi anni al riparo di ogni sospetto nei cunicoli più reconditi delle trame democratiche? I fratelli di Giusto di Gand , la spietata setta massonica che agisce nel silenzio e nell’indifferenza di tutti, quale ruolo ha in questo nuovo corso a noi così vicino?
Caro Chimardi (il tuo nick nasconde nobile discendenza che oggidì possiede un Principato) complimenti per il tuo articolo preciso e puntuale come sempre.
Nel nome dello sviluppo il pubblico viene spesso usato (e abusato) dal privato che “sava a vuscare u pane”, tu hai fatto un esempio panormita in piazza san Francesco, io potrei suggerirti di farti un giro zona champagneria dove i gazebo dei locali hanno praticamente occupato tutta la strada e si è costretti a a farsi strada a spintoni tra la folla.
In tutto ciò cosa fanno i fratelli di Giusto? Legittima domanda, dopo aver posto uno di loro al governo del Paese credo si preoccupino molto poco delle nostre beghe paesane!
Si mormora che qualche adpeto si agirerebbe tra le strade di Bagheria. Cosa stanno tramando?