Carissimi amici misilmeresi, ho il piacere di far notare come i nostri padri, si preparavamo con grande attesa alla festa di “santu ghiustu” e con quale entusiasmo la vivevano.
Ecco alcuni preparativi:
- ogni famiglia, faceva le pulizie straordinarie che consistevano nell’ “abbianchiatina” e nel mettere le tende pulite;
- scendevano a Palermo, o con il treno, o il famoso ”filibus” (colore carta di zucchero) e andavano a comprare i vestiti, da Barone, da Niceta o in qualche altro negozio nelle vicinanze di via Lincon. C’è da precisare che prima i vestiti eleganti, si compravano solamente a Pasqua, e a San Giusto, o in qualche occasione importante tipo il matrimonio di un familiare.
- Il giorno di S. Giusto era veramente il più atteso. Nessuno andava fuori, ma Misilmeri onorava veramente il patrono, partecipando numerosi e con fede a tutte le celebrazioni religiose. Il pranzo della domenica di S. Giusto era curato nei minimi particolari, in ogni tavola non poteva mancare “carne arrustuta, sasizza, simenza, e gelatu ru Maestro Piazza“. Come per i vestiti anche per la presenza della carne era un fatto eccezionale, infatti questa non era presente tutte le domeniche nelle tavole dei misilmeresi, e tanto meno tutti i giorni come oggi, ma solamente in alcune festività.
- i “saluna“, cioè i barbieri e le parruccherie, erano stracolmi di persone. Ogni misilmerese cercava di farsi bello esteriormente, proprio in occasione dei festeggiamenti, “tutti mpupati a passiari nu stradune”. Una frase che le donne dicevano ai mariti e ai figli in prossimità dei festeggiamenti era: “itivi a taghiari i capiddi ca veni a festa“.
Cari amici, con questo breve articolo su come i nostri padri vivevano la festa di S. Giusto, voglio far emergere che con la semplicità del cuore si vive bene. Si, con poco, ci si accontentava in tutti gli ambiti della vita.
Prendiamo esempio da coloro che ci hanno tramandato la festa e dal nostro grande Patrono S. Giusto M., un ragazzo appena 15 anni che ha dato la vita per testimoniare il Signore.
Amiamo Misilmeri, amiamo S. Giusto, e ritorniamo a invocarlo spesso. E perchè no, mettiamo il nome di Giusto ai nostri bambini.
San Giusto protegga e interceda per ogni famiglia misilmerese affinchè un giorno tutti insieme andremo a godere della beata visione di Dio in paradiso.
S. Giusto ci aiuti a diventare santi come lui, altrimenti non abbiamo fatto nulla della nostra vita.
W SAN GIUSTO E VIVA MISILMERI.
(Nella Foto: Tavulata ri Santu Ghiustu a Funtana Granni).
Con affetto Don Pino Pomi
c’è da dire che la salsiccia si cominciava a preparare proprio dalla settimana di San Giusto, prima non se ne faceva perchè c’era troppo caldo, anche questo dovrebbe farci riflettere sul significato che diamo alle cose, oggi molto scontate…inoltre per San Giusto si faceva il pieno di carne e si arrostiva per strada, ma purtroppo c’era chi non versava in buone condizioni economiche e allora, magari non troppo in vista, metteva sui carboni solo frasche per fare fumo e dare l’impressione di arrostire, da qui nasce la nomea di coppi i fumu!
A me il nome Giusto piace molto. E sinceramente penso che un uomo che porta questo nome non debba che esserne orgoglioso. I n omi non vanno secondo le mode infatti ma secondo il significato che portano. Poi è vero che qualche nome suona male perchè ricorda fatti e circostanze funeste, ma non mi venite mai a dire che un certo nome non si può mettere a u figlio solo perchè siamo nel 2011e non si usa più!
I cretini mi portano sempre questo criterio di scelta. W giusto e san Giusto
Vercingetorige è un bel nome!