Pare che oggi vada tanto di moda citare l’armata brancaleone per indicare un’accozzaglia di persone senza apparenti qualità e senza unità di scopi, selezionati alla rinfusa dal peggio che la società possa offrire per fini assolutamente inconsistenti.
Lo si sente spesso dire di alcuni gruppi politici, di alcune “cordate” imprenditoriali volte alla scalata di questa o quella banca, ma a sentirlo dire di noi Anciliniani ho avuto un sussulto!
Saremmo noi un’armata brancaleone? Un’armata costruita per prendere possesso del feudo di Aurocastro che facilmente per noi anciliani diventerebbe AuroCrasto ovvero crasto d’oro…ma possiamo paragonare il nostro saltuario riunirci per spolverare la nostra antichità perduta ad uno dei più grandi film del cinema italiano? No, non possiamo nemmeno per puro spirito di battuta, nemmeno per “modo di dire” tipico del quisque de populo, noi siamo semplicemente dei burloni lontani anni luce dal trio dei grandissimi sceneggiatori (Mario Monicelli, anche regista, Agenore Incrocci e Furio Scarpelli).
Non siamo nemmeno Gassman, Gian Maria Volontè nè Enrico Maria Salerno e…cosa forse più triste non c’è nemmeno tra di noi una Catherine Spaak.
Chissà però che, come il Brancaleone da Norcia il nostro Ancilino da Musulumeli non riesca a compiere magnificienti gesta e non abbia in fine la gradevole fortuna di sfuggire alla morte, come il nostro in “Brancaleone alle Crociate”.
Restivo….. mi staiu lanzanno!
Caro Giuseppe se chi dicendoti della somiglianza della congrega con l’armata Brancaleone voleva rivolgerti un insulto, tu l’hai messo bene a tacere con questa tua dilettevole e arguta argomentazione mostrando delle doti che di te non conoscevo. Sei davvero un maestro del Foro.
Caro giuseppe Filippo ha ragione, molto spesso la gente parla per sentito dire, per frasi fatte ignorando di cosa sta parlando…
complimenti!
Caro Giuseppe complimenti per l’articolo, si vede che sei uno estimatore del grande Monicelli!!!