Pippo Sedara nomina i suoi primi due assessori. Se Ancilino aveva fatto “bumma” con la nomina di Chimardi, con il quale non sembrava vi fossero buoni rapporti, Sedara fa “botto” con la nomina di Vanni Calascibetta, detto “aranci i ‘nterra”. Personaggio noto e di buona famiglia, ma col difetto di essere un forestiero. Calascibetta è stato amico di Ancilino negli anni della leva militare a Bolzano nel ’52. I due si conobbero durante il CAR a Belluno.
Fecero parte dell’associazione giovani volontari della pesca all’anguilla del fiume Eleuterio fino al ’59 e fondarono insieme nel ’63 l’ associazione “Farìo e pigghiu ri petto u cunigghiu” , associazione ormai sciolta dal ’65, anno in cui Calascibetta dichiarò l’illegittimità del possesso di Pizzo Cannita da parte del comune di Misilmeri. Ancilino da patriota fece reazione con una delle solite frasi che di solito ci si scambia tra paesani vicini: ” e vuatre aranci i ‘nterra avissivu avire u pizzu cannita? U paisi i Musulumere ave mille e triccent’anni ri storia, itive a cogghiri l’arance! Un “colpo di fumo” che gelò i rapporti. Da quell’anno i due sembra non si fossero più visti.
L’altro assessore è Vittorio Mannoia, misilmerese da sempre domiciliato a Roma per via del suo lavoro. Guida turistica ai fori imperiali. Il Mannoia ritorna a Misilmeri ogni fine settimana. Non ha famiglia e vive solo con un vecchio zio, Turi Sciarabba, in una vecchia casa “r’acchianata ra petra vecchia”.
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