Esporrò il programma del mio operato per punti, per non annoiare chi legge e per non dire ‘na poco ri minchiate tutti ‘nzemmula.
Oggi vi dimostrerò a parole come il problema dell’acqua può essere risolto. Abbiamo due idee a riguardo. La prima, quella più facile, consiste nel portare Misilmeri ai livelli di sviluppo simili a quelli di un paese dell’occidente. La seconda, quella più difficile, consiste nel portare Misilmeri ad un livello di sviluppo e civiltà ancora più alto di quello di qualunque altro paese dell’occidente. A seconda delle risorse che avremo a disposizione attueremo la prima o la seconda. La prima costa un pò di più, ma, come dicevo, è più fattibile.
Prima Soluzione. Programmazione e pianificazione generale. Solleciteremo l’ufficio del settore preposto, naturalmente coadiuvato da professionisti pertinenti di chiara e riconosciuta esperienza, ad un rapido e preciso studio delle necessità idriche della città e del dimensionamento, e quindi della progettazione, della rete idrica cittadina, tutto come se si dovesse fare ex-novo. Verica dello stato attuale della rete con rilievo a cura di uffici competenti della città. Redazione di una relazione di conciliabilità tra stato di fatto e progetto. Redazione di un piano esecutivo di intervento. Intervento. Considerato però che soldi non ce ne sono, e che si potrà stanziare qualcosina ogni due tre anni, stiamiamo di partire con l’intervento di realizzazione tra venticinque-trent’anni, cioè quando il paese è più grande, ci sono magari più abitanti, e insomma lo studio e il dimensionamento risultano essere inadeguati. Risulterà dunque necessario redigere un altro studio e progetto e aspettare altri venticinque- trent’anni nella speranza che ancora una volta le cose non cambino perchè così svinturate non possiamo essere: e chi minchia! Questione di tentativi è. Stimo settantacinque -cento anni e il problema posso risolverlo.
Seconda soluzione. Programmazione e pianificazione “personale”, cioè delle persone. Per evitare di imbatterci in strade che non portano mai alla metà, predisponiamo una seconda soluzione. Più difficile, ma di maggiore civiltà. Dobbiamo cambiare il nostro rapporto con l’acqua. Un gruppo di ricercatori da noi incaricati ha già stilato una bozza dei principali comportamenti che porteranno ad una soluzione del problema.
Il primo è: in inverno lavarsi solo la domenica mattina prima di andare a messa. Lavarsi in una vasca riempita a metà e non buttare l’acqua prima che tutti i componenti della famiglia non si siano lavati. In estate andare un giorno si, e un giorno no a mare. Il problema del sale può essere facilmente risolto adottando un cane, magari due cani: questo a seconda della consistenza del nucleo familiare. Si è stimato una dotazione di due cani ogni tre persone. Se qualcuno prova ribrezzo o lo ritiene poco igienico, può ricorrere a degli specialisti umani: faremo uno sportello ad hoc, solo nel periodo estivo, per questo servizio.
Il secondo. I denti. Evitare di lavarsi i denti, farlo solo quando strettamente necessario: visita dal dentista, spiegamento di matrimonio ( matrimonio no perchè già ci si conosce) e i funerali. (Ancora non ho capito perché per i funerali, ma gli esperti così dicono). Per la salute comunque dei nostri denti basta masticare ogni fine pasto un pezzu ri muddicune.
Il terzo. Usare piatti, bicchieri, e tovaglioli di carta. Per le pentole e per le padelle non c’è nessuna variazione, ma diverso sarà il modo di cucinare.
Il quarto. La pasta non si deve condire dentro la pentola, ma nel piatto. Lasciare dunque che ci riamanga l’alone di amido e sale: è comunque sterile poiché l’acqua ha raggiunto i cento gradi. Qualora la cosa faccia senso c’è sempre il cane o il servizio preposto dal comune. I condimenti vanno preferibilmente eseguiti crudi, se si tratta di pomodoro, broccolli, cavoletti, tonno in scatola, oppure riscaldati nei barattoli di vetro di loro dotazione se si usano le conserve già precotte. Qualora si vogliano, però, legumi o pesce, si ricorrerà alla cucina di quartiere, per un controllo più rigoroso della risorsa. In sostanza istituiremo una cucina di quartiere con super pentolone con ordinazione su prenotazione.
Il quinto. Vestiti. Non usare più mutande, nè reggiseni. A seconda del tipo di capo e del tessuto si raccomanderà un utilizzo minimo. Ad esempio: jeans 23 giorni, camicia 16 giorni, calzette 30 giorni ( tanto soono dentro le scarpe e non le vede nessuno) e così via discorrendo.
Il sesto. Deiezioni varie. Riguardo ai liquidi è fortemente raccomandato l’accumulo. Verrà istituito il ritiro porta a porta con tessera punti. Chi infatti produrrà più orina sarà premiato con premi produzione. Tutto il volume prodotto infatti sarà accumulato in una centrale di stoccaggio alla quale ogni contadino potrà attingere per la concimazione naturale dei propri terreni. Riguardo a quelli solidi i cittadini sono pregati di portarli loro stessi in un impianto di trasformazione che sarà progettato e brevettato dalla mia amministrazione. Si tratta di una intenzìsa coltura di lombrichi che trasformeranno l’organico in inorganico, cioè in altro concime per i terreni. In questo caso si raccomanda vivamente i cittadini di non fare come al solito, cioè di buttarli dove non ci sono contenitori. D’altronde contenitori non ve ne saranno più. Toglieremo gli ultimi rimasti, ma questo lo spiegheremo nel punto “gestione rifiuti”.
Il settimo. Controllo. Per scoraggiare i cittadini ad assumere comportamenti diversi da quelli raccomandati razioneremo l’acqua. L’ora di somministrazione sarà uguale per tutti, ma solo dopo che i cittadini che hanno le cisterne avranno donato l’acqua al comune.
Con le raccomandazioni dei nostri esperti si è stimato e prospettato uno sviluppo esponenziale del nostro paese. Risparmiandola infatti saremo in grado di imporci sul mercato come migliore offerente, e venderla a prezzi da monopolio.
Il prossimo punto del programma elettorale sarà il servizio di nettezza urbana.
mi piace stu programma, a pisciazza si pò puru usare pi curare a psoriasi!