Certo non mi metterò a tracciarne il profilo fisiognomico, ma generalmente si presentano tutti con la stessa faccia. Una faccia di minchia. Sembrano cattivi, sono scuri, con la barba incolta, goffi con la panza, hanno quasi sempre le ascelle sudate e la maglietta non riesce a coprire l’ombelico. In più quasi sempre fumano e hanno la bocca puzzolente di cadavere morto da una vintina ri jorna. Quello che fa paura di costoro sono gli occhi: sono scuri, affumati, marvaggi. E il loro intonare, il suono che emettono quando parlano, fanno di loro degli esseri abbietti. Ecco che anche al più onesto tra gli uomini, già solo perché sono così, ci vene ri scassarici i corna. Poi figuriamoci per il fatto che devono chiedere soldi, i tuoi soldi, quelli che tu hai guadagnato, quelli con i quali devi comprare il pane ai tuoi figli. E si credono pure di essere mafiosi, con un’aria da attori americani o, peggio ancora, da uomo-siculo d’onore e giustizia. Ma fanno solo puzza. I mafiosi erano ben altra cosa. Ma la mafia non c’è più e non ce ne rammarichiamo, anzi. Però… però questo nuovo ordine di cose non è per niente buono, é peggio ancora di quello esistente sessant’anni fa. Con lo Stato che continua ad essere assente, con il governo Siciliano che non sa esprimere vera autorità e capacità di autonomia, il controllo e le politiche del territorio sono in mano alle bande: come se si trattasse di Camorra. E allora si tratta solo di speculatori, di avidi galletti, di arrubba addine; l’onore e la giustizia non c’entrano più nulla. Non essendoci più un codice, nessuno può appellarsi alle regole: sappiate infatti che chi aveva ragione mai soccombeva alle prepotenze del Don Rodrigo di turno, e L’innominato era vigile e attento. Tutto sbagliato per carità. Ma noi siciliani avevamo questo ordine, lo Stato italiano era solo colonizzatore. E’ stato un infelice connubio perché le cose sono andate a finire così come le sappiamo ( più o meno). Ora manca l’innominato e tanti avvoltoi beccano chi è ancora agonizzante.
Poi, certo non mancano quelli in giacca e cravatta, quelli lustri, quelli che anziché i soldi ti chiedono il voto. Sono più innocui per la verità, ma a lungo termine fanno ancora più danno dei primi. Perché è proprio per lo stato di miseria in cui ci tengono, o da cui non ci sanno sottrarre, questi che prolificano i secondi. Questi sono la causa prima dell’indebolimento dell’organismo-società, sono i virus.
Certo è uno stato di cose destinato a cambiare. Arriverà ad un punto critico. Quando la tolleranza, la remissione, arriveranno al minimo civile, ognuno di noi diverrà lupo all’altro uomo e in mancanza di uno Stato forte per altro, la cosa è stata teorizzata certa. Ci armeremo delle scupette e sarà una guerra feroce? Si salderanno molti conti. Io in qualità di uomo semi-civile auspico la pace e l’armonia, ma da semi-colto conosco che la guerra è un’eventualità non tanto rara, perché nell’uomo precario è l’equilibrio, specie se non vi sono le strutture socio-culturali che lo sostengono.
Amen