V’era anche un tempo in cui i bambini, che gioiosamente giocavano per strada, venivano spesso distolti dal loro principale interesse dalle signore anziane del quartiere che li mandavano “a sirbizzu” cioè “a servizio” a sbrigare qualcosa per loro, in realtà non erano solo le persone anziane ad “approfittare” dei chiassosi bambini in strada, ma a turno capitava un pò a tutti.
Spesso li si mandava a comprare il pane, a comprare un gomitolo (eh si una volta era il passatempo preferito dalle ragazze!) o anche le sigarette, la premialità di questa operazione consisteva spesso nel consentire loro di tenere il resto per comprare qualche caramella o un pò di crema spalmabile (che mettevano su una carta oleata a quanto sembra).
Oggi tante cose sono cambiate, il pane lo portano a casa, le botteghe hanno chiuso i battenti e anche gli anziani si lasciano dolcemente inondare dai volantini pubblicitari per scrutarli bene salvo poi decidere i prodotti più convenienti di un supermercato piuttosto che di un altro.
E i bambini? Anche loro sono cambiati, giorni fa in un quartiere storico del nostro paese ho sentito una signora chiedere ad un bambino di andare al panificio, come risposta ha ricevuto un “vacci tu!” stizzito, segno che i bambini hanno perso interesse per una caramella comprata col resto, per l’occasione di spingersi un pò oltre la strada o magari segno che non gradiscono più ricevere ordini e rivolgersi con educazione alle persone più anziane.
Evidentemente, anche questo, segno dei tempi che cambiano…
Il peggio era quando gli adulti mandavano a sirbizzo qualche ragazzo dicendogli: vai nno zu Nino e ti fai rare una “furma e nguanta” inevitabilmente il ragazzo tornava con un ceffone.
Scherzi del cazzo!!!