Articolo di Provvidenzio Faustino ( Architetto boffa ‘nta minchia)
Penso che in tutto questo nostro modo di vivere le nostre case, e dunque concepirle, ci sia un’incongrua adesione al brutto; incongrua perchè vanitosi come siamo, vogliamo, per noi, le cose belle. Il mostruoso, sproporzionato, cattivo balcone è l’immagine di questo nostro senso estetico del bello e del comodo, se è vero come è vero, che esso ospita un’arruginita fornacella con la griglia incostrata e incastrata sotto il mal messo coperchio coperto da un tappeto sporco, sporco come la scopa che lì vicino appoggiata al muro sembra ora che caschi sull’ormai sbiadito paniere in plastica azzurra dalla corda che corre lungo tutto il perimetro a misurar l’incuria e la pigrizia e la cattiveria di chi ancora si ostina a concepire queste trappole. Siamo veramente orrendi.
Architetto … ma un si nni vrioggna?
Architetto lei offende un popolo!
No mmece ave arraggiune l’architetto…nuatre avemo tutti i vizi como a cucca vulemu i cummirità senza stare attente a lu schifu chi lassamu viriri ne nostri barcuna…
Ma allura stu barcone a chi serve??? E poi ricordativi ca chi scupe n’to barcone s’ hanno fatto i megghiu corna!
Questo si che è senso estetico!
E’ incredibile come, nell’apparente immobilità e assenza di azione
drammatica, tutta una serie di micromovimenti e piccoli gesti ipnotici di
Paviglianiti siano capaci d’incollarti allo schermo (ovviamente con tutto lo
schifo che quella visione può anche generarti dentro, il che è uno dei suoi
obiettivi). Ogni boccone diventa una sorprendente azione drammatica, se è
compiuto da questo incredibile personaggio del quale non puoi fare a meno
d’affezionarti! Ma chi minchia vogghio diri?!?!?!