Buonasera, Dottore di Paolo Limiti interpretata da Claudia Mori e Alberto Lupo in una versione aggiornata. Buon divertimento e non se ne abbiano i democratici cristiani (quelli del partito poichè io sono cristiano e democratico) per lo scherzo satirico: auguri potenziali trasformisti!
Ciao, sono io
Buonasera, Pierdino
Bersani mio
Sì, dimmi pure
Non resistevo più
Ah, a far cosa
Pensavo che
Direi che è importante
Quando si voterà
Mah, adesso non so, dipende
Io vorrei stare li con te
non più da sol , di’ sì o no
Certo, certo, vedremo
Ma sai che al governo anch’io
Anche tardi, se tu lo vuoi
Io tanto ho un senator
che vuole impunità
Eh
Mi vuoi o no?
Ci può giurare, Pierdino
Io di più
No, non credo
Ma tu adesso come sei messo
un poco male
Sì, sì, senz’altro
Ho sciolto tutti i dubbi miei
E il 6% sai quasi non regge più
Ah, sì ? Anche in Sicilia non la fai?
Ma ancora almeno per un po’
Ma c’è Lombardo che, mi strapazza un pò
Di’ quello che vuoi, però
Non dirmi no
Eh, va bene, va bene Pierdi, se è proprio necessario ci penserò
Adesso chiudo, non vorrei fare incazzare chi
ha creduto in me, io sono qui
e potrei anche morir
No, no, stai tranquillo, adesso vedremo
Buonasera, Pierdi
Sgracchioleggero come al solito sei precipitoso. L’idea di un’alleanza contro Berlusconi nasceva dall’esigenza di far capire a Silvio che se aveva intenzione di andare a elezioni anticipate anche senza Fini, nella paura che il suo sarebbe stato un vero plebiscito, tutti avrebbero difeso la democrazia.
Però se avesse vinto Berlusconi anche in questo caso?
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GRAZIE
RINGRAZIAMO BERLUSCONI!
Case popolari, lo “scippo” di Roma
assegnati alla Sicilia solo 2 milioni
PALERMO – Con Prodi erano 40 milioni, con Berlusconi sono diventati due. Tanto che nei corridoi della Regione non usano giri di parole: «Si è trattato di uno scippo vero e proprio»: il governo nazionale darà alla Sicilia solo le briciole dei fondi appena assegnati alle regioni per far fronte all´emergenza abitativa e avviare la costruzione di alloggi popolari «per garantire su tutto il territorio del Paese i livelli minimi essenziali per lo sviluppo della persona umana».
Soldi che sono stati dirottati in gran parte al Nord, rispetto a una prima programmazione (fatta dallo stesso governo Berlusconi) che appena un anno fa vedeva comunque la Sicilia tra le aree più sostenute con almeno 15 milioni di euro. La ripartizione doveva essere solo una formalità, invece all´Isola sono andati appena 2,2 milioni di euro, mentre alla sola provincia di Trento sono stati assegnati 5,4 milioni di euro, più del doppio. Peccato però che la Sicilia abbia 60 mila famiglie in lista d´attesa per un alloggio popolare e Trento 3 mila.
«Siamo sorpresi, non capiamo cosa sia cambiato rispetto alla prima programmazione, i progetti per il finanziamento di alloggi popolari che abbiamo inviato a Roma sono sempre gli stessi che avevano ottenuto un prima via libera, dovranno darci delle spiegazioni», dice il dirigente generale uscente dei Lavori pubblici, Manlio Munafò, che ha curato l´iter della richiesta.
Di certo c´è che nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha firmato il decreto di ripartizione dei fondi per l´emergenza abitativa: 200 milioni di euro stanziati nel luglio scorso dal governo Berlusconi, che già riducevano a meno della metà il fondo previsto dalla legge 2007 varata da Prodi (543 milioni di euro). Rispetto a una previsione di spesa fatta la scorsa estate che vedeva almeno 15 milioni di euro da assegnare alla Sicilia (tanto che l´assessore Nino Beninati parlava di «pochi fondi, sufficienti per 400 alloggi»), il decreto Matteoli affida all´Isola solo 2,2 milioni di euro e tra i progetti presentati dalla Regione per realizzare case a Palermo e Catania, dà via libera a 19 alloggi, 10 a Leonforte e 9 a Modica.
Una beffa. Anche perché, dalla ripartizione dei fondi, a essere svantaggiata è soprattutto la Sicilia. Alla sola provincia autonomia di Trento sono stati assegnati 5,4 milioni di euro per realizzare 83 alloggi. In questa provincia le famiglie in lista d´attesa per una casa popolare sono 3 mila, a Palermo ben 10 mila. Al Veneto sono andati 20 milioni, lo stanziamento maggiore, per costruire 249 case. Le domande di alloggi in questa regione? Appena 15 mila, contro le 60 mila famiglie che in Sicilia attendono una casa popolare. Soldi a pioggia anche alla Lombardia (42 milioni di euro per 817 alloggi, con 22 mila famiglie in lista d´attesa), al Piemonte (16 milioni di euro per 1.638 alloggi e 30 mila domande di case popolari). Nel Sud solo la Campania ha avuto una stanziamento paragonabile a quello delle regioni del Nord: 17 milioni di euro. Ma alla Calabria, a esempio, sono andati appena 219 mila euro.
Alla Regione, letto il decreto, sono rimasti senza parole: «Non capiamo quali siano stati i criteri definitivi di ripartizione del fondo – dice Munafò – Inoltre i progetti che avevamo presentato puntavano a realizzare alloggi nelle grandi città, mentre adesso vengono finanziate piccole iniziative. Vedremo se ci sono gli estremi per impugnare questo decreto».