Stavano parlando ognuno dal proprio balcone. Uno spiegava come curare le piante, l’altro era assorto in quell’aria di serenità che il suo interlocutore gli trasmetteva: giovane in età sembrava vecchio assai nei suoi modi e nel suo sentenziare saggio. Dall’alto entrambi si accorgono stupiti di come una signorina, che tanto signorina poi non era, a grande velocità accavalla con le ruote della sua macchinina rossa fiammante i marciapiedi delle loro rispettive casuccie. L’auto si ferma a un palmo dalla porta di una delle case. Mentre uno ancora sorrideva a un fatto così bizzarro, sebbene non insolito da quelle parti, l’altro si sporge dal balcone e con garbo, questa volta più da vecchia signora che da anziano saggio, dice : ” Signorina ma almeno un poco… un pò sotto il marciapiede,…non vede che…”
La signorina come presa di soprassalto e ansimando come se avesse fatto una corsa a rompicollo : “No…ma io devo solo prendere una cosa qua…dovevo…”
“Si, signorina,” la interruppe “ma un poco sotto il marciapiede, la macchina è messa davanti la porta non si può uscire!”
“Ma… devo solo prendere…devo…”. La signorina, che aveva appena fatto in tempo a scendere, balza in macchina, gratta la marcia, fa gridare il motore, sgomma le ruote e parte furiosa così come era arrivata.
Incredulo e ancora sorridente per la “scena fuori copione” quello che non aveva detto nulla fino a quel momento era rimasto ancora lì senza dire una parola; ma l’altro che si era immolato come difensore dei domestici confini, roso dal malo sgarbo ricevuto, ormai rivelando tutta l’altra natura, che in occasioni del genere, è normale che esca quando si dispone di un certo temperamento, con gli occhi tutti “spirdati”esclamò :”Ma va ghietta sangu ru core, pezza ri buttana!”
Parcheggio pericoloso
21 Maggio 2009 di ancilino
Grazie Ancilino! Mi hai strappato un sorriso di prima mattina. Espressioni del genere valgono più di mille parole!
grande Ancilino…questa scena è tipica delle nostre strade…il fatto di dover perdere solo una manciata di minuti autorizza chiunque a posteggiare alla “sanfasò” e a incazzarsi quando si viene ripresi…
Il fatto è che, mio caro Ancilino, sto ridendo come un pazzo non per quello che hai raccontato ma perchè posso immaginare la vicenda e chi sono i due protagonisti della storiella. Più ci penso e più immagino pure il modo con il quale il giovane in età (solo anagrafica) ha mandato a quel paese la signora. 😀 . “Ma va ghietta sangu ru core, pezza ri buttana” è tipico ru so modo ri fare..
Un giorno con degli amici abbiamo mandato a quel paese un automobilista; che gentilmente ha risposto come il protagonista della storia… L’amicxo mio ribattè:”Pikkì un scinni ca ti fazzo u culu como una *******” E quello ci venne dietro per un bel pò…!!!!!!!!!!!!!! 😀
Finale da cardiopalma in questa (s)venturata vicenda, dove ogni commento sembra superfluo: la risata nasce spontanea vista la vicina correlazione della storia con la realtà, solo una cosa mi chiedo … perchè siamo soliti mostrarci educati e controllati , quando poi in realtà vorremmo che il nostro modo di agire sia tutto il contrario??
A sto punto penso che il saggio sia quello che esprima sempre il suo essere, e quel “saggio” che dall’alto di un balcone difende la sua proprietà senza che sia in fondo realmente danneggiata…