Dopo quasi 9 mesi di attività del nostro blog vorrei presentare brevemente il personaggio a cui dobbiamo il nome del nostro sito: Ancilino, come tutti lo conoscevano, al secolo Angelo Baiamonte. Di lui si sa molto e poco allo stesso tempo. Diplomato all’industriale, Ancilino faceva il tecnico elettricista e riparava gli elettrodomestici (soprattutto ferri da stiro) e a quanto pare con grande successo. Uomo di fine intelletto e di un italiano perfetto (ricordo che era solito parlare da solo mentre andava in giro) sembra che fosse impazzito a causa di una donna di cui, sinceramente, non so nulla. Ciò che so e che ricordo di lui era il suo modo di presentarsi alla gente: pantaloncini corti in pieno inverno, colapasta in testa, cappotto e ombrello a luglio oppure con la maschera antigas!! E chi non ricorda quando acquistava il pollo alla brace e andava a lavarlo alla fontana? Certo che per i più piccoli era una figura inquietante. Purtroppo come spesso capita alle persone più deboli viveva in completa solitudine e veniva deriso da grandi e da piccoli che sistematicamente lui “assicutava”! Morì malamente cadendo sopra dei massi e sbattendo il capo.
Un saluto al nostro caro pazzo buono.
Voglio invitare i nostri lettori a ricordare personaggi di Misilmeri tramite questo post!
Io mi ricordo la camminata di Ancilino: teneva l’ombrello sotto il braccio, andatura veloce, costante e sempre lo stesso passo veloce, sguardo dritto.
Io invece ricordo che era solito fare un giro ad ogni palo che incontrava. Da piccola mi incuriosiva molto e mi sembrava un uomo che veniva dal futuro.
Come altri personaggi volevo ricordare “Petru u locco”, mi sembra avesse un occhio di vetro, ma non ricordo nient’altro….
Io ricordo Pina a muta; era muta ma faceva un casino quando PARLAVA. Ricordo che era perennemente arrabbiata e nervosa , e quando capita di incontrarla assieme a mia madre iniziavano a parlare dei vecchi tempi. non ho mai capito come mia madre potesse capirla ; Entrambe non conoscevano il linguaggio dei segni.
e cu si scurdau i pitrati ri calorio quanno ci riciano ai ai,
o ru sciamarro ca si sintia vigile urbano
Io mi ricordo di CICCIONE Francesco Bonanno, un omone grande e grosso, e le sue storie di mafia, malavita, e quant’altro che raccontava al bar dei fratelli Benigno una quarantina di anni fà; storie alle quali da ragazzino credevo, ma che dopo si sono rivelate solo frutto della sua fantasia, perché lui era solo un grande fisone che esorcizzava la sua paura inventando storie mai esistite.
Poi c’era cicciu mulinciana che tutti prendevano in giro, ma che non dimenticherò mai, perché quando avevo 5-6 anni l’ho visto inseguire mio fratello con una accetta in mano ………..e non era per ridere.
Ma era un fodde da ricovero. no matti pericolosi non ne ho mai visti a misilmeri.
E certu Piera, un hai mai ncuntratu a mmia…..preciso che sto scherzando, prima che Francuzzo dice “si si é veru iu u canusciu é foddi”
Ci sono foddi e foddi!
Ancilino abitava a 50 mt da casa mia.
In un tugurio con cuna porta di legno celeste con dentro una povera vecchia madre che sembrò fino alla morte espiare con suo figlio questa grande sofferenza.
Più di una volta infatti Ancilino tentò di infliggere sofferenze a questa madre che pareva avere la grande colpa di essere una “femmina”.
Una volta collegò dei fili elettrici alla maniglia della porta con un ingegno straordinario solo per punirla. E la poverina ci cascò!
Poi la costringeva a cenare e pranzare con i fior di fragola che acqustava a tonnellate dal sig. Grammauta. E ancora beveva litri di birra.
Per non parlare delle menate che infliggeva a noi ragazzini del quartiere.. di tanto in tanto si sentivano schiamazzi di maschietti che correvano “assicutati” da Ancilino.
Ciò nonostante non potrò dimenticare mai lo sguardo arguto, profondamente intelligente che si celava nascosto da folte sopracciglia e reso ancora più enigmatico da una foltissima barba.
Uno sguardo profondo che sembrava dire al mondo intero che i pazzi erano gli altri, ingabbiati nell’ignoranza e nel non senso delle convenzioni sociali bigotte.
Grazie ai gestori di questo sito per averci permesso di ricordare questo personaggio straordinario.
Beh, io l’ho conosciuto più o meno 43 anni addietro, quando ancora era soltanto un bel giovane, signorile e intelligente; la causa del suo malessere sembrerebbe proprio l’amore per una ragazza (ma non ne sono sicuro).
Una cosa é certa: tra amore, follia, normalità, paranormale spesso é molto difficile trovare il punto di confine, un pò come l’orizzonte del mare.
Un consiglio: se ne avete la possibilità, procuratevi o ripassate la commedia di E. De filippo “ditegli sempre di si”, che appunto tratta la pazzia.
Di Ancilino ricordo anche le “balatate”! Di calorio (che è ancora vivo e che quando mi vede mi saluta sempre) ricordo che mi aveva scambiato per un’altra persona (avevo 12-13 anni) e mi diede un colpo di stivale nelle spalle. Non potete capire la paura e le corsa che mi feci.
Ancilinu ,petru u loccu, ciccione,umberto, u sciamarru 1 e u sciamarru 2, caloriu, tutta a famigghia ri morti cu titina e lavutri ,peppi u mbriacuneddu, anciluzzu ri tri riti e……………. tanti avutri ( che meglio non citare ) . certu ca a vulirici pinsari assai sunnu ma a cosa chiu gravi ca chiddi chiu pericolosi scrivinu n’ta stu sito e menu mali ca stannu luntanu ri ca !
……..un affettuoso saluto a tutti gli emigranti……ciao .
FRANCUZZO e un fari accussi! tu scurdasti chiddu chi ti rissi u dutturi!? i pinnuli ti l’ari pigghiari 8 voti o jornu.
Con affetto da “Carrapipa town”