CONCA D’ ORO, questa la denominazione che prese parte della provincia di Palermo fra cui Misilmeri.
Circa nel 1960 le colture agrumarie cominciano ad occupare sempre aeree più ampie, per l’ aumento delle richieste degli agrumi sul mercato internazionale e dei guadagni che si ottenevano dal loro commercio, i piccoli proprietari, grazie agli introiti della vendita di agrumi (pensate che con un panaro ri manderini si riusciva a pagare una intera giornata di manovalanza o ri un cugghiture) riuscirono, in un contesto basato sulla sussistenza, a cambiare status (da La Banca della Memoria).
Oggi a distanza di cinquant’ anni, mandarini e limoni, hanno perso la loro stima economica, quasi tutti i terreni sono stati abbandonati e con loro, le loro piantaggioni, molti lasciano i frutti a marcire sull’albero perchè non si ha più un ritorno economico, basti pensare che un Kg di mandarini viene pagato ad un prezzo che oscilla dai 0,20 a 0,30 cent. di euro (quanno finisci bona e un vanno o scafazzo).
Vista la crisi che affligge oggi i mercati di tutto il mondo ( sono stati bruciati 6 anni di crescita), i nostri anziani saggi ci dicono che si ritornerà alle campagne, anche se mi “fido” del nostro presidente Berlusca, che continua a dirci che la crisi viene drammatizzata da i media, e ci tartassa ogni giorno facendoci pervenire tramite i Tg che le sue manovre anticrisi non faranno soffrire gli italiani e le loro imprese, come ad esempio gli incentivi alla rottamazione che hanno rilanciato il mercato dell’ auto in febbraio (peccato solo che il paragone è stato fatto con il mese di dicembre, mese in cui solo chi ha una necessità acquista un’auto). Tremonti questa mattina su Tg e giornali dichiarava: 2009 anno tremendo, strano nella conferenza stampa con il Berlusca si rimangia le sue parole dicendo che i giornali avevano interpretato male le sue parole……!
Tremonti non ha mai usato la parola “Terribile”, ne “Orribile” è stato p’recisato dallo stesso nella conferenza stampa congiunta con berlusconi, Micciche ect di oggi all’ora di pranzo. Mistificazione e disinformmazione giornalistica. Tremonti di dice preoccupato per la prospettiva del 2009. Punto.
In prima pagina su “Il giornale” Tremonti: il 2009 sarà orribile. Punto.
Anche io ho venduto i “marzuddi” (mandarini) a 30 centesimi. Che schifo! dopo un anno di lavoro, neanche ci ho guadagnato le spese.
Carissimi “nordici” ma da voi i mandarini che prezzo hanno al chilo??
Dove abito io ho la fortuna di avere un un negozio di frutta e verdura ,dove quasi tutto costa 1,20 compresi i mandarini. Altrove vanno sui 2 euro.
porca miseria….io li ho venduti a 0.30 centesimi al Kg e c’è da consideranre che almeno 15-20% del peso neanche ce lo pagano….Sono schifiato
Davvero incredibile! Il frutto che un tempo dava da vivere a molte famiglie misilmeresi, oggi, ha un costo del tutto irrisorio. A questo punto mi chiedo: xche tutto questo? xche non si riesce più a piazzarlo in maniera idonea sul mercato? Molti sono i perchè, ma dovremmo un pò tutti riflettere sulla questione, per capire per quale motivazione nn riusciamo ad avere una produzione e un costo del prodotto adeguato a quelle che sono le condizioni economiche del mercato agricolo. Per esempio nel ragusano o nel catanese le produzioni di agrumi sono ben fatte e continuano a tener banco a molti altri settore. Certamente non sono un esperto in materia ma cmq si dovrebbe penso puntare su forme di coltura alternative, e volute, ma cmq anche a livello generico (intendo regionale), si dovrebbero affermare dei nuovi progetti per invogliare questo tipo di attività. Speriamo che un giorno le terre coltivate da noi misilmeresi, tornino nel loro pieno splendore.
Da noi ci sono fortunatamente, anche chi vende le arance siciliane ; sono quelli che si piazzano vicino a dei distributori col camioncino e li vendono a cassetta!!!!
calcola quasi 1 € al chilo!!!!
Complimenti per il titolo Calorio, e per la citazione del libro frutto del progetto scuola – volontariato “La Banca della Memoria”; dimostra una sensibilità verso i temi della memoria del nostro territorio che sono fondanti, credo, per voi anciliniani.
La frase del titolo ha dietro una molteplicità di significati, che vanno dalla fame atavica di terra dei nostri antenati, al benessere che portò negli anni ’50 ai misilmeresi, la possibilità di poter avere un appezzamento proprio di terreno.
Per quanto riguarda l’oggi dovrebbe far riflettere come questa progressiva perdita di valore economico degli agrumi che ormai perdura da molti anni, si stia estendendo verso altre coltivazioni un tempo più redditizie, come l’olivo o i kaki.
Forse è il tempo che cittadini consapevoli insieme ad istituzioni locali attente, si mobilitino insieme per portare avanti serie iniziative.
@scuncumiriddato
Facciamo noi i complimenti a voi di Auser “R. Chinnici”, per la realizzazione di questo progetto.
Era da tempo che volevo trattare argomenti dal vostro lavoro, ma visto che non conosco nessuno di voi direttamente non ho avuto la possibilità di chiedervi l’autorizzazione, e visto che se ne sta presentando l’occasione, ti chiedo se posso continuare a citarvi.
Calorio, ( stu nome mi ricorda un putiaro runne accattava u panino cu prosciutto pa scola quann’era nico ) saremo lietissimi delle tue citazioni, perché quei lavori sono di tutti quelli che se ne appassionano; non certo nostri.
Comunque nel rivelamento d’identità, c’è lo zampino di jasapepa, vero?
Quannu ricite vuatre anciliniane facemu cocchicosa ‘nsemmula riguardante questi temi.
AGRICOLTURA: COLDIRETTI “LA SICILIA INVASA DALLE ARANCE SPAGNOLE”
PALERMO (ITALPRESS) – “La Sicilia e’ invasa dalle arance spagnole che vengono spacciate per isolane”. E’ l’allarme della Coldiretti che chiede di “intensificare i controlli ovunque perche’ la falsificazione mina il made in Sicily”. “Si tratta di agrumi che non hanno nulla a che vedere con quelli prodotti nella nostra Regione – afferma il presidente della Coldiretti, Alfredo Mule’ – in quanto alla cura dell’estetica con cui vengono presentati non corrisponde il sapore. Ne va del buon nome e dell’economia regionale. Il pericolo riguarda anche le esportazioni: se indicate per siciliane ed esportate l’effetto sarebbe devastante per tutto il comparto. “Oltre al sapore – prosegue Mule’ – i consumatori devono controllare il prezzo. Se e’ troppo basso non puo’ arrivare dalle nostre campagne. Per questo i mercati di citta’, che certo non salvano l’economia agricola siciliana – conclude – possono contribuire a garantire la provenienza di un alimento cosi’ importante per l’alimentazione”. In Sicilia, nel 2008, la produzione di arance e’ stata di circa 12 milioni di quintali su una superficie di oltre 60 mila ettari. (ITALPRESS). abr/com 26-Mar-09 14:23 NNNN
Ultime news dall’Unione Europea adesso si potranno produrre bibite come l’aranciata senza il 12% di succo di arancia in precedenza previsto.
In crisi tutta l’area mediterranea Spagna e Italia in testa.
A quanto pare piace di più il colore delle arance che le sue preziose vitamine e proprietà organolettiche.(da Emirok)
Cose ri pazzi!!! Tra un pò faranno anche il vino senza uva !