Mi capita ogni tanto nel mio intento (maldestro) di fare le pulizie, di trovare scatoloni con oggetti vari, a volte dimenticati, e soprattutto vecchie foto di momenti della mia vita ormai cancellati o vagamente ricordati. In queste fotografie non mi soffermo ad osservare i miei comportamenti o le mie pose buffonesche, mi piace esaminare altre facce, anch’esse dimenticate come i vecchi giocattoli dentro grandi scatoloni posati in terrazzo. Ritrovo foto di gruppo delle scuole medie ed elementari e posso contare sulle dita delle mani la gente che ancora oggi incontro facilmente, mentre degli altri non so più nulla. Che tristezza! Purtroppo l’incertezza del lavoro li ha portati ad allontanarsi, loro malgrado, dalla loro terra, dalle proprie radici, dalla propria storia, dalla propria cultura. La nostra terra, dolce e amara allo stesso tempo, offre poche opportunità ed è quindi meglio andare a vivere lontano e creare un futuro ai propri figli che morire di fame. Scelta difficile, dettata dalla razionalità ma non dal sentimento. Il cuore rimane qui, in una terra arida che manca dei servizi e delle strutture più elementari. Resta solo la speranza di emigrare per qualche annetto e di poter ritornare a vivere in vecchiaia nella propria terra di origine.
Dedicato a tutti i siciliani che sono dovuti emigrare
Grazie!
bell’articolo… dal titolo credevo si riferisse a tutti coloro che sono stati deportati ma mi sono ricreduto perchè quello non era il viaggio della speranza ma il viaggio della consapevolezza della morte.. è vero la nostra SICILIA purtroppo non ha garantito e continua a non garantire un futuro prospero soprattutto ai più giovani ma anche a coloro che sono costretti per necessità ad abbandonare la loro terra d’origine per ricercare ed ottenere quel tanto sperato e desiderato posto di lavoro nella vita … da un lato è positivo perchè esportiamo le nostre qualità altrove ma dall’altro è molto molto triste per i cari abbandonare colui/colei che sin dalla nascita hanno “cullato” per chissà quanto tempo..(mesi,anni….l’eternità)
Bravo Josapepa, hai posto all’attenzione una questione spesso sottovalutata o dimenticata.
Generalmente il motivo principale che fà emigrare tante persone é la mancanza di lavoro, ma non sempre; nel mio caso specifico é stato per seguire l’amore o perlomeno quello che credevo essere tale.
È strana la vita: tutti i miei amici intorno ai 16-18 anni, parlando dell’avvenire, finite le scuole, volevano partire tutti per Milano, Torino, Firenze, Francia, Germania…..
ma alla fine sono partito solo io che non volevo oltrepassare lo stretto di Messina.
A volte paragono nella mia testa il destino umano a quello di una foglia che cade da un albero e non sa dove il vento la può portare, anche all’estero.
Una considerazione, banale ma non troppo, ovunque si vada c’é sempre Lui vicino.
Bravo josapepa hai messo in evidenza una “triste” realtà che affligge la nostra terra da tanti anni! Io ho avuto la fortuna di trovare lavoro, ma non nego che, anche nella mia testa tempo fà, era presente l’idea di emigrare. Oggi, come te, ricordo tanti amici andati via per lavoro!
Anche io ad un certo punto della mia vita avevo pensato di andare via, o meglio avevo mandato il mio curriculum ad una grossa multinazionale che “arruolava” laureati per la ricerca petrolifera su piattaforme petrolifere in Africa. Alcuni miei colleghi ci sono andati e mi raccontano che pur essendo pagati bene avevano molta paura di essere rapiti dai rivoluzionari.
che tristezza… pensare a tutti coloro che per necessità devono andar via da casa dal proprio paese! josapepa ha messo l’accento su un fenomeno che a volte viene messo nel dimenticatoio da molti, dobbiamo invece soffermaci e riflettere, nel tentativo di darci delle soluzioni al problema che da tempo affligge la sicilia! Quanti uomini e donne siciliani popolano il nord quando invece si potrebbe in condizioni diverse goderci tutti la terra di sicilia!?
Questo purtroppo è un articolo in cui ci accomuna in tanti , il primo sono io come tanti nostri paesani che hanno preferito abbandonare la nostra terra , purche’ di trovare un qualcosa di piu’ positivo . E’ vero siamo lontani ma il nostro cuore è sempre li’ , attaccato ai nostri ricordi , alle nostre speranze ; io penso che al giorno d’oggi tutti vorrebbero ritornare al proprio paese , ma la domanda che si pongono tutti è : A FAR CHE , QUALE OPPORTUNITA’ MI OFFRE IL MIO PAESE? Anche se nel nord si fanno sacrifici ( e credetemi si fanno i sacrifici……..)pero’ uno stipendio sicuro posso portarlo a casa , anche se si deve lavorare in due . Ma li’ perche’ ancora oggi si deve campare alla giornata ??????
Per me partire dalla Sicilia non è stato traumatico ,ero così piccola. avevo 3 anni e mezzo. Ricordo l’emozione per la partenza ,il treno.gran parte dei miei parenti, regalini, chi piangeva chi rideva ,il caos strano della stazione.ricordo che siam partiti con il sole e siamo arrivati a milano che pioveva. e che dire dalle case di Misilmeri massimo 3 piani a quelle di su di 9 piani; mi sentivo un pò Alice nel paese delle meraviglie!!!!!!.quando sei piccola è ovviamente più facile La cosa positiva e importante è che tutti gli anni (a parte questi ultimi) ho trascorso le vacanze estive a Misilmeri e sento di farne ancora parte.!
Buon giorno! felice giornata a tutti voi.!
Ciao piera , è vero anche io avrei fatto cosi’ , cioè non avrei capito niente di quello che mi stava succedendo attorno a me . Tanto i bimbi fan presto a fare amicizia con altri; ad ambientarsi; ma fidati che per me i primi tempi è stato difficilissimo , anche se ho dovuto affrontare tante cose tipo : convivenza con altre persone che non conosci , vivere anche a lavoro con persone che non la pensano come te ecct ecct . Comunque adesso che mi sono ambientato dopo otto anni , fidati che la mancanza dei tuoi amici la senti di più , i tuoi parenti ed soprattutto i tuoi genitori. Speriamo in un futuro prossimo di potere ritornare giu’…… CIAO CIAO
Ti capisco Ribaudo hai provato le stesse cose che hanno provato i miei. Se tu avessi avuto i genitori vicino a te tutto sarebbe stato più semplice. ti auguro di poter realizzare il tuo desiderio.
Caro Ribaudo, mi dispiace sapere che soffri la lontananza dalla famiglia, amici, e terra natale, ma cosi per te deve essere come vivere prigioniero.
Per me invece non é mai stato cosi, per me é stato chiaro dal primo istante che ho messo piede a Morges (Losanna) che la mia vita é qui, e felice di vivere qui.
Certo la difficoltà della lingua prima, la mentalità non proprio come in Sicilia dopo, ed i problemi della vita che non mancano mai hanno fatto si che all’inizio non é stato per niente facile.
Forse ho il dono di accettare quello che il destino vuole per me, non per rassegnazione negativa e pessimista, ma per semplice filosofia di vita.
Ciao Piera, grazie per l’augurio.
Buona giornata anche a te!
Prego Giannuzzo e grazie e speriamo. Complimenti x la tua filosofia di vita!
Ho un bruttissimo ricordo di Misilmeri; era un pò che non ci pensavo ,ma in questi giorni mi è ritornato in mente. 30anni fa circa ho visto un morto ammazzato. stavo andando verso la fontana nuova e sento sparare dei colpi e penso :_saranno le prove x i fuochi d’artificio , mentre cammino guardo x terra e vedo disteso un uomo pieno di sangue. La piazza ovviamente è vuota intanto spaventata mi rifugio a casa di un parente…Dopo pochissimo la piazza si ripopola…Sarà sbagliato ,sarò vigliacca ma menomale che non ho visto e riconosciuto nessuno.Ovviamente se si è testimoni di un atto del genere riconoscendo i colpevoli è giusto denunciare la cosa. Su al nord pensano che noi siciliani siamo tutti omertosi ,ma è troppo facile giudicare quando non ci si è dentro, quando la cosa non tocca te personalmente. Qui a Milano non avrei esitazioni giù non so? Ditemi voi sinceramente come la pensate.
Cara Piera, la propria pelle é più importanze di qualunque cosa al mondo; in tutti i casi non crearti sensi di colpa al posto di altri.
Ti auguro di non rivivere mai più questa esperienza cosi negativa………dimentica tutto, o perlomeno quando ti riviene in mente accantonala subito dicendoti che tu non c’entri nulla.
Ciao, stammi bene. G
Grazie Giannuzzo x le tue parole ,sei molto gentile.
***Agli amici di ancilino*** Ragazzi, una cortesia, visto che Piera ed io spesso siamo su questo sito insieme, ed i pupazzi che ci rappresentano si rassomigliano molto, potreste essere cosi gentili da cambiare il mio, magari mettendone uno di differente colore.
Se lo fate siete un amore, se non lo fate ……………….pure. Ciao a tutti
Caio Giannuzzo il pupazzo non so se si può cambiare. Cmq se ne occuperà Calorio.
Ma quello tuo caro Giannuzzo è sapurito….tu hai il papillon!
Josapepa, grazie del papillon, mi mancava il pupazzo sapuritu, che poi ha un atteggiamento molto dubbio………. giustu giustu ammia mi l’aviavu a ddari? Vastasi!!!
” viaggio della speranza ” :
chi di speranza campa disperato muore .
cosi dicevano gli antichi
e pensare che la speranza è una virtù teologale
Boooo
chi ci capisce è bravo !
ciao a tutti
FRANCUZZO & CIE, in francese il vocabolo speranza si traduce in due modi: “espoir” speranza per tutto quello che é la vita terrrena , come si intende nell’articolo; e “espérance” la virtù teologale come dici tu.
Si potrebbe anche dire che la speranza aiuta a vivere ed aiuta anche a morire.
Come diceva qualcuno: ta nsignari e ta perdiri.
La speranza ha due figli bellissimi, lo sdegno x le cose come sono e il coraggio x cambiarle.
Credo proprio che la frase scritta da Piera sia perfetta per descrivere, quello che occorre alla Sicilia ed in particolare a Misilmeri, per estirparedefinitivamente la mala pianta dell’emigrazione per bisogno.
A noi occorre lo sdegno per la mafia, la malapolitica e per un malinteso senso di sicilianismo greve e codardo, scambiato per tradizione e cultura popolare; ed il coraggio per testimoniare che un’altra Sicilia è possibile.
Lo dobbiamo a tutti quelli che sono morti per questo, ed ai nostri nonni e padri che sconfitti dalla storia hanno dovuto emigrare nelle più disparate nazioni della terra.
Carissimi amici del team di Ancilino, sono vivo e vegeto anche se non mi sono fatto vivo in queste 2 settimane dal mio rientro qui al nord!
Me ne scuso profondamente ma diversi problemi tecnici mi hanno impedito di usare internet in questo periodo!
Spero di tornare alle mie vecchie abitudini il prima possibile!
In quest’articolo ovviamente mi ci rispecchio parecchio poichè conoscete anche la mia storia di “Emigrante”, partire per il norditalia alla ricerca di lavoro è stata una grande sfida che porto avanti da quasi 10 anni.
Sotto molti aspetti sono migliorato, ho avuto modo di vedere la vita a 360°, non restando bloccato nel mio territorio, e avendo la possibilità di vedere e conoscere realtà differenti.
Ma la realtà è che tutto il mondo è paese, nel vero senso della parola.
Il bigottismo e l’ignoranza non sono prerogativa di un sud bacchettone che tira la carretta per i propri interessi, fregandosene della solidarietà e del rispetto verso il prossimo.
Il nord non è un’isola felice dove tutto va bene e il resto dell’italia non serve, anche qui vessano in condizioni pietose, ma riescono a nascondere bene tutto, mimetizzando i problemi e facendo credere che tutto è migliore.
Tutto no, tante cose funzionano, ma solo perchè è il sistema che ormai è rodato, non le persone che lo utilizzano.
Che spesso, non per vantarci adesso, siamo proprio noi del sud che lo facciamo funzionare…
Ovvio, non sputo nel piatto dove mangio, ma ho saputo distinguere da chi mi ha fatto mangiare da chi invece mi voleva prendere in giro.
Purtroppo siamo costretti a vivere lontani, la nostra terra non ci da lavoro, le persone purtroppo tendono a diventare più aggressive ed ovviamente il passo alla delinquenza è breve per chi non ha più nulla da perdere.
Abbiamo troppa “nobiltà” ad accettare lavori umili dove invece l’amico africano soffre l’umiliazione di guadagnare pochi miseri euro lasciando la propria dignità a casa pur di sfamare la propria famiglia.
Con situazioni tipiche della media bassa borghesia siciliana dove i genitori di un 28enne in procinto di “laurearsi”(si, quella breve di 3 anni) a cui mancano 20 materie, ripetono agli amici: “Cui, me figghiu? sta schirzannu??? mannallu a travagghiari menzu a munnizza? chiuttostu ci rugnu io 500 euru o misi!”
Ecco, non racconto balle, queste frasi, almeno a Palermo, da dove provengo io, le ho sentite dire a quasi tutte le persone che conosco.
Proprio perchè il figlio non si sporca le mani per volontà dei genitori, proprio perchè il siciliano spesso non si sporca le mani, si riduce a piangersi addosso quando si ritroverà a 35 anni senza lavoro, senza un’arte, senza una prospettiva, senza un futuro e senza una famigghia.
Da qualche parte bisognerà cominciare???
E prima inizi, prima riesci a farti un’idea della vita lavorativa.
Un futuro che spesso non può dartelo neanche il viaggio fuoricasa, dove tanti ragazzi che ho conosciuto hanno retto pochi mesi lontani dalle loro abitudini…
Un dolce far niente, come direbbe scherzandoci su, l’Onorevole Cetto Laqualunque…
Una beata Minchia!
Questo in sintesi il mio pensiero.
Un pò crudo, ma rispecchio una realtà attuale, fatta di troppo lassivismo e paura, una realtà dove non possiamo basare il nostro futuro sui lasciti ereditari e sulle false speranza di lavori mai dati.
A prescindere dalla crisi che ci sta mettendo al tappeto tutti quanti.
Siamo messi troppo male, ma come si sul dire, toccando il fondo non ci si può che rialzare.
Ma con le proprie forze, ecco quello in cui dovremmo contare.
Ci sentiamo presto!
Arrivederci a tutti!
Alberto.
PS: messaggio per l’amico Giannuzzo e Piera.
Forse posso aiutarvi.
Le immagini che vedere associate ai vostri commenti vengono generate automaticamente dal blog, volendo si potrebbero cambiare, ma mai associarle personalmente ai vostri nomi.
L’unico modo che conosco è quello di registrare la vostra mail a questo servizio: http://en.gravatar.com/
Inserendo la vostra mail ed una piccola immagine a vostro piacimento, associerete in automatico l’immagine alla vostra mail.
Wordpress riconosce nativamente questo tipo di associazione, ogni qualvolta inserirete un commento in un blog wordpress, questo inserirà la vostra immagine a fianco, distinguendovi da quelle generiche, come nel mio caso e in quello degli altri soci di Ancilino.
Provateci, non vi costa nulla!
E se avete qualche dubbio non esitate a chiedere consigli! 😀
Ciao Alberto ti ringrazio x la disponibilità ,ma x quanto mi riguarda a me piace così comè. Sarà contento Giannuzzo! Grazie ancora x la tua gentilezza.
Ciao Alberto, ti ingrazio dell’aiuto, sei gentile; quando avrò due minuti ci provo, ma ci tengo a precisare che l’idea nasce dal fatto che guardanto la lista dei commenti recenti le due immagini si confondono un pò, e non perché io non fossi contento del pupazzo…….ci mancherebbe. Ciao G
gurdanto bene faccio errori!!!
Grazie Alberto per la spigazione, volevo aggiungere che si possono anche seguire le indicazioni che si trovano su “voi trasire?” (è una finestra che si trova in alto). In questo modo troverete la vostra immagine a destra del blog insieme a quella mia e di Alberto e degli altri che sono registrati in questo blog. Questo vi permetterà di entrare anche sulle statistiche del blog e di scrivere articoli che potrete pubblicare direttamente voi stessi.
Giannuzzo spero che tu non abbia frainteso la frase”sarà contento Giannuzzo”,avevo capito da subito la tua motivazione. Sarò paranoica ma spero di non essere stata fraintesa. Non ti conosco ma ti stimo. ciao.
Grazie Piera delle tue parole, mi fai felice!
Cari amici Calorio ed Alberto, ho provato ad entrare, ma francamente non sono per niente sicuro di essere riuscito nel mio intento; vi ricordo che sono nato molto tempo prima dell’informatica…………dunque
Benissimo Giannuzzo, sei stato aggiunto al blog, adesso se vai su collegati (si trova sotto A ME CASA A PORTA E’ APERTA) si apre una pagina, immetti il tuo nick e password che hai scelto e sei dentro. Poi per cambiare immagine vai su profilo e immetti un’immagine a tuo piacimento su “il tuo gravatar”.
Calorio mi dispiace ma non arrivo a proseguire…..non vedo dov’é collegati
Se non trovi collegati prova con amministra sito!
Bene Calorio ci sono al 90%, ti ringrazio………….ho il cervello in cortocircuito, anche per colpa dell’inglese. Alla prossima
La maggior parte dell’immigrazioneitaliana venne dall’anticoStato indipendente e sovrano del Regno delle Due Sicilie. I l Regno delle Due Sicilie fu invaso nel 1860 ed occupato militarmente,senza dichiarazione di guerra, dal regno piemontese dei Savoia (Regno di Sardegna) seguirono dieci anni di guerra civile sanguinaria, durante la quale furono assassinati circa un milione tra Napoletani e Siciliani.Tutto il patrimonio monetario fu rapinato dalle casse dello Stato delle Due Sicilie e perfino i macchinari delle fabbriche napoletane furono portati al Nord dove in seguito sorsero le industrie del Piemonte, della Lombardia e delle LiguriaIl cosidetto “triangolo industriale”. A questo si aggiunse poi la depressione economica causata dalle politiche colonizzatrici dell’ Italia “unita”. Per molti Napoletani e Siciliani l’ unica via di salvezza fu l’ emigrazione.