Quanno era picciriddo io era già un gran successo avere un “super santos” (che quando si bucava veniva riparato con il coltello caldo facendo “squagghiare” la gomma!) e un pezzo ri terreno o una strada poco trafficata dove correre tutto il pomeriggio e ridursi ‘ngrasciato e puzzolente fino a quando tua madre dal balcone ti chiamava, e tu stanco ma felice ritornavi a casa dove dovevi affrontare i rimproveri per le condizioni igieniche in cui versavi (praticamente na fitinzia), ma tu te ne fregavi e l’indomani si ripresentava la stessa situazione. Unico obiettivo per un giovane di quel tempo era lo studio e dopo avere fatto “u scritto” (i compiti) si era liberi di giocare per strada e ci si divertiva davvero! E adesso? Adesso tutto è cambiato, ormai sono i genitori a pianificare la vita dei figli e sono loro a imporre ai propri figli le attività da svolgere. I figli devono primeggiare in tutto e non importa se al figlio non piace quell’attività…….”prima o poi si ci abitua e ci piace”! E allora nascono figli super impegnati: piscina, palestra, danza, calcio, calcetto, go-cart (!), attività equestre, gare, partite, strumento da imparare, corsi di canto, ecc. ecc. ecc. I bambini di oggi sono sottoposti a degli stress psicologici notevoli, a tensioni fisiche e psicologiche e a competizioni che non appartengono a quest’età! A volte sono i genitori che proiettano sui propri figli le loro illusioni, aspettative di vita, desideri, capricci senza curarsi delle vere aspirazioni dei loro figli. Vedo genitori accaniti che arrivano anche a litigare durante partite, padri che dicono ai loro figli “rumpici i amme”, madri che si pavoneggiano durante le performance dei propri pargoli. Ma tutto ciò è veramente quello che i vostri figli desiderano? Riflettiamo.
ottimo post …. ritrae nella sua totale integrità quella che era la mentalità da bambini … tutti abbiamo superato l’età dell’infanzia e tutti siamo stati almeno credo testimoni e protagonisti dei rimproveri dei genitori quando si tornava a casa tardi dopo un’intera giornata trascorsa fuori cn gli amici a giocare e divertirsi… “a st’ura si torna??? ” “tu u nnesce chiu” “ora appena torna to patre ti fa abbirire iddo” sono solo alcune delle espressioni pronunciate dai genitori come richiamo ai figli…
ora molte abitudini sono cambiate .. il ragazzino non è piu’ libero di scegliere ciò che lo interessa e appassiona di piu’ ma, come viene sottolineato nel post , sono i genitori a decidere il “futuro” dei propri figli che si sentono obbligati e forzati a fare quel che la mamma o il papà gl’impongono…
basta mamme e papà lasciate si che il vostro figlio cresca educato e consigliategli le strade da percorrere ma non indirizzatelo su ciò che non gradisce
Che anni splendidi,eravamo “senza pinseri”.Non solo si giocava a pallone ma si facevano tanti giochi che oramai stanno scomparendo:palla avvelenata,la strega comanda colore,”ammucciareddo”e tanti altri.poi c’erano la bicicletta e le figurine di calcio con i vari “pa,sciusciune,spizzicata,battune…”
Insomma era un divertimento genuino.I miei non mi hanno imposto nulla,altro che palestra,piscina o altro.Alcune di queste cose sono venute col tempo.Rimpiango quella gioventù.
Adesso,con l’avvento delle console e di internet,le cose sono cambiate e anche i figli,a cui manca un confronto diretto con i loro coetanei.
I genitori devono aiutare i figli a non prendere vie sbagliate.Le scelte spettano ai figli.
Usurpatore, che stupendi giochi……!Oggi il calcio i giovinotti lo giocano solo su PES.
In questo post vorrei mettere in evidenza come sono cambiati i genitori oltre alle diverse abitudini dei bambini di oggi.
Circa un anno fa ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere molto. Era di sabato sera, poco dopo l’ 01:30, io mi trovavo in piazza con alcuni amici; notavo un ragazzo di circa 14-15 anni (che conosco) che attendeva qualcuno in solitudine. Dopo circa 10 minuti ho visto i suoi genitori che ritornavano con degli amici da una serata passata insieme. Erano l’una e quaranta (mia madre avrebbe detto le 2 visto che abbonada sempre negli orari). Mi sono chiesto: ma quando io avevo 14 anni i miei genitori uscivano con i loro amici e mi lasciavano da solo e libero di fare tutto quello che volevo fino alle 2 di notte???? Se a 14 anni può ritornare a casa alle 2 a 20 anni cosa farà??? Tempi che cambiano.
Effettivamente spesso i genitori cercano di far fare ai propri figli ciò che in passato non hanno potuto fare loro, ma di questo passo i bambini crescono già sotto incredibili forme di stress e sono spesso stanchi, girando per le vie dei paesi non si vedono più gli stormi di bambini che disturbavano il sonno pomeridiano degli anziani, che tornavano a casa sporchissimi e che si facevano tagliare il super santos (o super tele quello più leggero), W le salutari partite menzu a strata con tanto di arroccatina ru pallune e tagghiatina, e puru qualche parulazza!
ma cu è josapepa?
Caro Giuseppe Bono perchè vuoi sapere chi sono? Comunque ci conosciamo da parecchi anni.
josapepa. peppe è in gamba ma mi pare ca fa parti ri chisti moderni ca u supersantos un sannu socco è .
sti cosi ca riciti un su sbagliati ,ma ricordativi ca un patri cerca sempre u megghiu pi i figghi e quannu puru vu atri aviti i figghi poi u viriti.
…………………………campa nora ca soggira ti fai…………
Caro Francuzzo in parte ti do ragione. Ancora non sono padre ed è chiaro che tutti vogliono dare il massimo e il meglio ai propri figli. Ma quello che mi chiedo io è: il meglio per i miei figli è quello che vogliono loro o quello che vorrei io ?? A volte si accontentano troppo. Ma secondo te è normale acquistare un paio di scarpe 130-150 euro ad un bambino perchè l’ hanno i compagni? Ma tu a 10 anni pensavi alle scarpe, al maglione o a correre tutto il giorno in mezzo alla strada?
Io sono del 1955, nato e cresciuto “ncapu i rocchi” (per i più giovani) sulla collina alle spalle della Madrice;
dunque ho conosciuto i “coppu ri fumu” e “calamuluni”
Mi chiedo quanti lettori su questo sito hanno partecipato da giovani alle guerre a colpi di pietra tra i due quartieri acerrimi antagonisti “u casteddu e darreri a matrici”?
Combattimenti veri, dove spesso qualcuno tornava a casa con la testa rotta; vere battaglie organizzate da noi stessi, senza dubbio incoscienti!
Altro che play-station…………….
Vero è caro Giannuzzo. Ricordo che una volta in una battaglia a pietrate mi hanno preso in fronte ed ancora adesso mi è rimasto il famoso “merco” (segno). Ogni tanto quando lo tocco ricordo con piacere (ma con estremo dolore alla testa) quella battaglia!
Scusa contadino, ma tu stavi in una delle due squadre? se si quale? o si tratte di altre battaglie?
Comunque mi dispiace per te. Che incoscienti!!!
Si tratta di altre battaglie “interne” al quartiere! Si giocava (si può usare tale espressione?) a fare la guerra e a volte sembrava di essere in mezzo ad una guerriglia urbana! Alla fine tutto finiva e si tornava a casa (sanguinati) ma soddisfatti!
Comunque si era molto incoscienti! Penso a delle cose che faceva da piccolo ma ero pazzo???
Un cririte ca è sbagliata dire che prima i nicaredde
s’addavirtiano e ora no? Pi mmia dipende dalle situazione, certo oggi molti genitori esagerano nel soddisfare tutti i capricci dei picciriddi, psp e winx varie, ma non pensate che sia giusto far provare loro, le più diverse esperienze affinché capiscano quali sono le loro passioni? ai nostri tempi ci si divertiva coi palloni, con le biciclette e con le figurine, ma anche noi avevamo il mitico commodore 64, e poi mi sarebbe piaciuto, e penso anche a voi, farmi qualche giro sul go – kart, o avere un patre o na matre ca mi putia accumpagnare a piscina.
Una sana e giusta via di mezza fra i genitori, non tutti, iper-permissivi di oggi e i nostri all’antica e attenti al risparmio.