Zu Tanu: Assa binirica!
Zu turiddu: tuttu santu!
Una volta la gente si salutava!
Si salutava il vicino di casa, il contadino, il prete, il panettiere, etc. Oggi il guaio è che la gente ha smesso di salutare, di usare modi e parole cortesi, di interessarsi del vicino (o meglio se lo si fà è solo per fare curtigghiu). La gentilezza e la cortesia sono valori introvabili. Basterebbe un buon giorno, invece ci si gira dall’altra parte; ci vorrebbero più gesti di attenzione e più sorrisi, il risultato solo sgarberie ed indifferenze.
Nessuno chiede più come và? Non c’è tempo per fermarsi, siamo tutti stressati e nervosi, presi da mille preoccupazioni per coltivare quella che una volta si chiamava “buona educazione”, ci vorrebbe più tempo, più calma, meno ansia. Siamo scontrosi stizziti dal mattino alla sera.
Basta poco, con un gesto amabile dato o ricevuto possiamo affrontare il caos quotidiano meglio, più carichi.I nostri nonni , lasciatemelo dire, lavoravano più di noi, erano più stanchi, ma non permettevano all’ansia di prendere il sopravvento sulla gentilezza. In paese si conoscevano e rispettavano tutti. Quando s’incontravano si salutavano si sorridevano e si benedicevano.
Rispetto e gentilezza aiuteranno a rendere meno anonimi le vie del nostro paese.
Inviato da Irena
Qualcuno al “assa Binirica” rispondeva “Dio ti binirici figghiu mio”… Bei tempi quando il rispetto tra vicini e cittadini era qualcosa di più di semplice rapporto formale; ma era qulacosa di profondo di solidale… Quando il vicino era un fratello oltre che l’amico ke la mattina ti aspettava per andare a lavoro insieme…
Amici cari rileggetevi U CARRUZZUNI ….
Oltre al assa binirica mi ricordo il Vossia riferito agli adulti. Il primo anno in cui siamo andati in vacanza a Misilmeri dopo che eravamo immigrati a milano, parlando con i miei nonni o i miei zii; io e i miei fratelli parlando con mio nonno gli davamo del tu . (premetto che i miei x non farci trovare in difficoltà con la gente del nord ci facevano parlare in italiano) Mio nonno si era offeso x la nostra maleducazione, ma essendo un uomo inteliggente ,con le spiegazioni di mio padre ha capito che x vari motivi il tu non era una mancanza di rispetto, e il voi in italiano sarebbe stato ridicolo. dopo allora tutto è sembrato più normale.
Ciao Piera, il mese scorso sono rimasto sbalordito dal mio grandissimo amico carrozziere Vito, che é d’origine trapanese, ma da una vita anche lui in Svizzera, come pure tutta la sua famiglia.
Ero nel suo ufficio e il telefono suona “si va bene, vossia un s’avi a preoccupare, ci pensu iu, dopu, dopu a chiamu iu, assa binirica” ………. “Scusa Gianni era me matri”
PS: proprio adesso ascolto sul PC il grande Sinatra, e sembra che lui parlasse sempre in siciliano con la mamma….che bello!
Immaggino la sensazione Giannuzzo! Io ho appena finito di parlare con i miei di Misilmeri (2 ore) . Siamo tornati tutti e tre indietro col tempo…..
Buongiorno a te Piera e a tutti quanti: spero che hai una buona tariffa telefonica, altrimenti……..ahi ahi ahi a sacchetta
Buon giorno Giannuzzo e buon giorno a tutti. Sembra che lo sia.
!
Giannuzzo non sono stata 2 ore al telefono con i miei. loro abitano a 4 km da casa mia.
Bravo giannuzzo vedo che sei riuscito a mettere l’immagine…….. e sei pure l’unico che ha avuto il coraggio di mettere una propria fotografia!!!! Ciao
Josapepa, sapessi quanta fatica!
Bravu, comu facisti a canuscimi nta fotografia?
Mu mmagina va ca era tu… ma appartene e “atte”?? a
Josapepa, ma che razza di commenti fai?
Spero che tu stia solo scherzando. Ciao
Giannuzzo è chiaro ca babbio! Non so minimamente chi tu possa essere in viso. Io ho 30 e dato dato che abiti da 31 in Svizzera penso proprio che non ti conosco.
Josapepa, tu ed io forse abbiamo lo stesso difetto: non renderci conto che gli altri possono interpretare male il nostro modo di scherzare, soprattutto quando non ci conoscono. Chistu ti costa u café quannu vegnu a Musulumeli.
u vogghiu puru io!
Ragazzi vu offro a tutti e due stu cafè! Hai ragione Giannuzzo mi capita di babbiare ( o meglio stravacantiare) con alcune persone e dopo magari penso ch posso essere stato pesante o interpretato male! Calorio ma poi tu chi c’entri cu u cafè? Ti infilaste!
Calorio quantu si apprufittaturi tu!!!
Ciao picciutti……….e faciti i persone serie si putiti
Comu fate pi un cafè? Talè vu offro io vabbè?
Il saluto era una volta molto importante:
“Baciamu li mani a vossia” si diceva una volta incontrando per strada ” ‘u signurinu (nobile benestante) e si diceva anche “vossia benerica” che significa pressappoco: la vostra santità mi benedica.
Il padre lo si salutava con “S’abbenerica” o “Voscenza binidica” al che lui rispondeva “Diu t’abbenerica”
Quando si entrava in un circolo, fra il serio ed il faceto si diceva: Baciamu li mani a tutti, e’ longhi e i cutti.
Fra amici ci si salutava: Salutamu cumpari.(si era tutti cumpari,
quelli più stretti erano i “Cumpari ‘i Sangiuvanni”
Da notarsi che il siciliano usava sempre il noi.
Noi salutiamo.
“N’aviti a diri quarcosa?” “Semu a vostra disposizzioni”
Altro e più a lungo si potrebbe parlare di saluto.
Buon lavoro. Giorgio (80 anni)
Grazie per le sue puntualizzazioni. Assabenerica (o s’abbenerica?).
scusate ma chi rispondeva diceva ” santo e ricco “
Si rispondeva “santo e ricco” al saluto “Assabenerica”. Tutto ciò tradotto significa che chi salutava chiedeva la benedizione e chi rispondava (la persona anziana) benediceva auspicando al giovane santità e ricchezza nello spirito.
ti chiedono “come va?” ma appena non dici “tutto bene! :)” ti evitano come se tu avessi il colera… che amorevole interesse per l’altrui condizione umana!