Chi non ha mai avuto da piccolo della Pupaccena durante il periodo dei morti? Quanti ricordi a vedere queste piccole statuine di zucchero cristallizzato con le forme più assurde! Ma la Pupaccena originale è sempre stata la forma dei paladini, con i personaggi tipici del teatrino dei pupi siciliani. Infatti venivano sempre riconosciuti come “Pupi ri Zuccaru”. Poi nel tempo hanno cambiato diverse forme, soprattutto per attrarre i bambini con i personaggi televisivi, soprattutto cartoni animati. Io che sono nato negli anni ’70 ho vissuto un periodo bellissimo, i ricordi della festività dei morti erano particolari, la tradizione palermitana di quel periodo prevedeva la realizzazione di un piatto largo confezionato con biscotti di vario genere, soprattutto prodotti del periodo, i cosidetti “ossa ri mortu” oppure i classici biscotti con la glassa di zucchero bianca o cioccolato, frutta secca, fichi mandorle e nocciole, e qualche cioccolatino. Ed in mezzo trionfante “U pupu ri zuccaru”! La funzione principale del piatto era quella di offrirla ai parenti morti che durante i giorni tra l’1 ed il 2 novembre, facevano visita ai propri cari, e se c’erano dei bambini diventava ancora più bello, perchè se avevi fatto il bravo, “U nonnu Pippino ti purtava u’ jocu” ed ovviamente io da piccolo credevo ciecamente a questa tradizione, e la notte tra l’1 ed il 2 diventava come la vigilia del natale… La fine degli anni ’70 era il periodo dei cartoni animati giapponesi, Goldrake, Mazinga e Daitarn 3 ed i pupi spesso avevano la loro forma. Ed il giocattolo, beh… Lì il vero divertimento era andare al mercato dei giocattoli con i genitori, a Palermo nei primi anni ’80 lo si poteva trovare tra via Cavour e via Maqueda, dove adesso c’è la zona chiamata “champagneria”, neo polo giovanile di incontri ad alto tasso alcolico. Allora era un parcheggio con qualche taverna e null’altro, diventava luogo di culto per i bambini nella settimana precedente il 1 novembre. Bancarelle piene di dolciumi, biscotti e giocattoli!
E a Misilmeri esisteva la stessa tradizione? Anche lì si organizzavano i mercati con i dolciumi? La tradizione del piatto cunzatu era identica? Aspetto tante descrizioni di questo evento che oggigiorno è stato soppiantato dalla festa pagana di Halloween, ed i bambini piuttosto che credere a questi racconti preferisce vestirsi da diavoletto e girare per le case chiedendo “dolcetto o scherzetto” in puro stile americano…
Ma d’altronde il progresso spesso si accompagna con tradizioni di altri paesi a discapito di quelle popolari, perchè quelle nuove sono più divertenti mentre le vecchie spesso si legano a tradizioni religiose, che non hanno più attrattiva verso i più piccoli…
E’ il nuovo che avanza!
Buona domenica a tutti!
A presto,
Alberto.
Caro Alberto l’altra sera ho visto ho visto parecchi bambini andare in giro per il nostro paese con un cappello a punta da strega e con dei sacchetti di juta che credo che dovevano servire a raccogliere i”dolcetti”. Ne parlavo con dei miei amici e mi veniva da ridere al solo pensiero che i bambini bussando alle porte delle persone più anziane cosa ne potevano ricavare. Dolcetto o scherzetto? Ed ecco che la signora Marietta entrava a prendere un saviardo! Dolcetto o scherzetto? A za Ninetta niscia cu un tarallo, cu un viscotto di San Martino o cu un cucciddato! “te ca figghiu mio va manciate stu pasticciotto ca cucuzzata!” I bambini di oggi ci tirassero nta facci! Anche da noi come a palermo si è persa la tradizione della festa dei morti. Ma ricordo che quando si era piccoli si attendeva quel giorno e si aspettavano regali dai genitori, dai nonni e dagli zii. Bastava un sacchetto con gli indiani e i cowboys oppure quello con gli animali della foresta rigorosamente comprato al mercatino per fare felice un bambino, o dei bambolotti per le bambine. E già a fine giornata si aspettava il prossimo “giorno dei morti” fino a quando un anno non arrivava più alcun regalo e si cominciava a capire che si era ormai grandi per queste cose.
Caro Alberto per domani sarò alla manifestazione “la banca della memoria” che si terrà a Misilmeri (vedi articolo precedente al tuo). Sarà una manifestazione graziosa. Se puoi scendere a Misilmeri avremo un pò di tempo per parlare (spero che ci siano anche Calorio e Ancilino). fammi sapere se sei disponibile.
Avrei voluto esserci ma domani lavoro!
Iu mi ricordo ca pu iorno ri morte tutti i picciriddi caminavamo ca pistola e diciamo pistola o tubbetti e u regalo ca chiù spissu si ricivia era a pista (minchia chi era bella)! Comu culinaria a tuttu chiddu ca rissi Alberto aggiungo a frutta martorana.
josa, visto che domani non posso esserci mi raccomando se puoi prendimi una copia del libro!Un tu scurdare!
Vero…..a pista polistil!! Io l’ho ricevuta pure per i morti. la costruivo sempre a forma di 8 con il ponte. I primi giorni ci giocavo tutta la giornata e le domeniche mi alzavo alle 7 per montarla. Chiaramente i vuci ca mi ittava me matre non erano normali! 🙂
Ragazzi, scusate il ritardo ma sono tornato a casa da poco!
La manifestazione è di mattina???
Passo a Misilmeri, però fatevi sentire in mattinata, almeno vi posso riconoscere, altrimenti devo mettermi a passeggiare in attesa che qualcuno di voi mi chiami!
A domani allora!
[…] Il mio articolo più recente lo trovate qui! […]
Complimenti ad Alberto. Un articolo da testata giornalistica. Da stimolo a quanti, in altre sedi ( non in questa dove la qualità degli autori è indiscutibile e dove i temi centrati sono quelli inerenti allo scherzo e alla ricerca), scrivono delle più banali tra le discussioni.
La tua qualità, come l’originalità di Emiro, e il lavoro di quanti, a differenza di quanto sto facendo io in questo periodo, si prodigano per una “degna produzione”, Calorio josapepa, ( Carbone no perchè è un lappaiddeo!) e Carbone, fanno di questo spazio, seppur poco visitato, uno spazio di qualità.
Ancilino, non sai quanto piacere mi facciano le tue parole!
Proprio oggi ho avuto l’onore di conoscere Josaepepa personalmente.
E’ stato un bellissimo incontro e la prossima volta che tornerò giù a palermo spero tanto di potervi incontrate tutti!
Alberto ha mantenuto la parola datami ieri in un commento ed è venuto a trovarmi a Misilmeri. Abbiamo parlato un oretta e vi posso assicurare che è un ragazzo veramente in gamba (vi giuro che non mi ha pagato per dire queste cose 🙂 ).
Carissimo Alberto la prossima volta che scendi a Palermo ci teniamo a fare una bella mangiata con te. Sicuramente saremo tutti quelli dello staff di Ancilino. E grazie sempre per la collaborazione.
Ciao Alberto mi è dispiaciuto non essere stato presente oggi ma ti assicuro che la prossima volta che scendi organizzeremo na manciata ca ti ricorderai pi tutta a vita!
Ciao Ragazzi!
Josa, grazie per le parole, sei troppo buono, ehehe!
Come ho scritto nel mio blog, la prossima volta farò in modo di avvisarvi in tempo!
E caro Calorio, a me panza è sempre pronta!
Ma soprattutto mi farà veramente piacere incontrarvi tutti!
Ancilì t’è fare agghiuttiri u parrucchino? 🙂
Ho pubblicato questo post nell’Urban blog.
BV.
Ok misilmeri.blogolandia, fai pure!
troppu zuccaro fa carire i rente
la festa dei morti l ho festeggiata solo i primi 2 anni in cui ci eravamo trasferiti a Milano. Ricordo quanta emozione ,pensavo che fossero veramente i morti a portare i regali . difatti non ho mai creduto a BabboNatale (anche se mi sarebbe piaciuto). negli anni successivi (in questi ultimi 15 anni non più)festeggiavamo i morti mangiando le nucatole (mia nonna le spediva per posta) e accendendo i lumini vicino le fotografie dei nostri defunti. Ricordo anche che c’era una canzoncina che faceva così: tà lè chi mi purtarono i morti, i pupi con li anchi torti . talè chi mi purtarono i vivi ,i pupi cu li anche tisi. (più o meno…)
[…] Chi non ha mai avuto da piccolo della Pupaccena durante il periodo dei morti? Quanti ricordi a vedere queste piccole statuine di zucchero cristallizzato con le forme più assurde! Ma la Pupaccena originale è sempre stata la forma dei paladini, con i personaggi tipici del teatrino dei pupi siciliani. Infatti venivano sempre riconosciuti come "Pupi ri Zuccaru". Poi nel tempo hanno cambiato diverse forme, soprattutto per attrarre i bambini con i pers … Read More […]
si chiamano pupi ri zuccaro o frutta marturana!
Non conoscevo questa tradizione siciliana, da noi tutto verteva sulle visite ai cimiteri. Nel mese di settembre però, per l’esattezza il 7, da noi c’è la festa della rifricolona che prevede di intagliare le zucche come quelle che oggi vediamo per Halloween. Una festa molto antica anche la nostra che purtroppo sta scomparendo. Bacioni
noi che non ci siamo mai spaventati ad immaginare che i nostri morti tornassero la notte di tutti i santi per portarci dei doni ,noi che gli scrivevamo letterine affettuose senza immaginarli orridi come zombi e disfatti dalla decomposizione .per questa orribile festa venuta d’oltre mare vediamo le strade invase da mostruose immagini oggi vediamo cose orribili ,sangue e occhi sgranati ,orridi ghigni e orribili morti ammazzati ,,,,ma che schifo non lo dice nessuno ?MA LA VOGLIAMO DIRE TUTTA LA VERITA’ ? E’ UNA USANZA MOSTRUOSA CHE NON ESORCIZZA LA PAURA DELLA MORTE FA RIBREZZO E VIEN DA DUBITARE DELL’INTELLIGENZA DI CHI SUPINAMENTE IMPORTA PURE ROBACCIA COME QUESTA E CREDONO CHE PU8RCHè SIA AMERICANA è UNBA BELLA TR4OVATA .
Cara eleonora sono d’accordissimo con te!