La cultura siciliana basa le sue origini su una storia millenaria, in cui si sono alternati con successo, popolazioni che ne hanno esaltato le caratteristiche territoriali, sfruttando le risorse che la natura metteva a disposizione. Di queste popolazioni, Arabi e Normanni hanno saputo fondere al meglio anche quell’altra parte di cultura per cui la Sicilia è stata ampiamente riconosciuta in tutto il mondo: la cucina. Gli ingredienti che la terra donava, la frutta, la verdura, gli animali, hanno fatto in modo che si tramandassero nel tempo quelle ricette che sono ancora presenti nelle nostre tavole, dalla cassata siciliana, ai cannoli, alla caponata di melanzane, fino a quello che viene riconosciuto come l’antenato dell’odierno fast food palermitano, il panino con la milza. Ma insieme ad esso, un altra specialità da passeggio fa parte di diritto della cultura gastronomica siciliana: il panino con crocchè e panelle.
Chiamati anche cazzilli fritti, le crocchè sono delle semplicissime polpette fatte con le patate e chiunque potrebbe prepararle, ma chissà perchè ancora oggi le migliori vengono vendute per strada dagli ambulanti con le lambrette o nelle friggitorie. Stesso discorso vale per le panelle, fatte con la farina di ceci. Farina che in Liguria, ad esempio, viene usata per preparare la farinata e le panisse, una versione ligure delle panelle ma fritte a mò di bastoncini.
La Sicilia è tutto questo, si passa dai monumenti storici di origine greca di Segesta, al castello di origine araba della Zisa di Palermo, alla chiesa barocca di Noto, alla chiesa di San Giorgio di Ragusa, patrimonio dell’Unesco, al castello di Caccamo e a tantissimi monumenti e strutture che viaggiano a braccetto con una gastronomia che per gusti ed ingredienti ci invidia il mondo intero. La cultura del cibo è parte integrante dell’essere siciliano e della sicilianità che c’è in ognuno di noi!
A presto,
Alberto.
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ehm… che dire… mi è venuta voglia di tornare in sicilia… ma questa volta vorrei essere accompagnata da un siciliano doc per scoprire questa splendida terra 🙂 gastronomia e cultura binomio perfetto! E il cibo di strada credo che sia in assoluto il più veritiero in un paese…
Ciao Silvia!
Sei passata a trovarmi, grazie!!!
Beh, se mai succederà, sarò onorato di poterti fare da guida! 😉
La Sicilia è un luogo meraviglioso!
Fino a ieri ho avuto un ospite di Imperia che mi ha confermato il discorso della farinata e quando ha assaggiato le panelle ha fatto subito questo collegamento…per il resto confermo e sottoscrivo quanto detto, questo amico mi ha chiesto esplicitamente di assaggiare tutte le meraviglie che caratterizzano la nostra Regione (per la verità almeno quelle che caratterizzano la zona del palermitano) e vanno da se…u paninu ca meusa, pane e panelle (nella strepitosa friggitoria di piazza Indipendenza) e poi con grande sorpresa ha apprezzato quella parte di cucina palermitana che solo “stomaci forti” amano, cioè mussu, quarume, carcagnolo e stigghiola… 🙂
mi è venuta fame
ah quanto mi manca !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
appena vengo giu minna fari una recina
tutti uno appresso a navutru
CIAO CIAO
Bravo Alberto,non c’e’ cosa piu’ grande,dell’orgoglio e della fierezza nell’innalzare la storia e i pregi della propria terra ! Continua cosi’,sei in gamba ! 😉
Sono d’accordo con la fierezza nei confronti della propria origine e cultura… ma attenzione alla troppa fierezza… si rischia di cadere in un atteggiamento FOLKLORISTICO patetico che ostenta una volontà di recupero di istituti culturali che non hanno più nessun valore (nella modernità)… atteggiamento tipico di molte associazioni pro loco…
ma che bello questo bloooog! 😀
una ventata di sicilianità pura!
hai visto che ti sono venuta a trovare pure qua??? ma da sicula orgogliosa d’esserlo, quale sono, non potevo certo mancare!! 😉
na vasata granni granni Aibbè (come direbbero dalle nostre parti! eheheheh) 😀
aggiunto al mio blogroll! 😉
Beh caro Nerone, essere troppo fieri di per sè non sarebbe grave, il problema è quando si ritiene la propria regione superiore in tutto alle altre…io non potrei mai vantare la mia Sicilia per la p.a. o per la sanità…ma la difendo dal vilipendio di una classe dirigente inetta e da un diffuso pensiero negativo.
Per il resto cmq si, hai ragione tu, esagerare o meglio ostentare alcune cose potrebbe risultare patetico…meglio non esagerare!
Marù, ciao!
grazie grazie grazie! na vasata granni granni puru a’ttia!
😉
Giuseppe e Nerone,
avete entrambi ragione, bisogna essere umili e rispettosi davanti a coloro che leggono questo lavoro, presentare con discrezione e con intelligenza “opere” che possono soltanto accrescere il bagaglio culturale di chi con passione e dedizione ci lavora e di chi ci osserva e commenta.
Politiche ed orientamenti personali, sarebbe bello lasciarli da parte, la diversità culturale passa anche da qui.
Per una volta non uniformiamoci al pianto collettivo di un sud che cresce ma purtroppo si muove come il gambero, per un passo avanti se ne fanno 2 indietro…
Ancilino mi ha attirato anche per questo motivo, vi ho trovato la possibilità di parlare della propria terra e delle proprie origini senza dover mostrare un lato della sicilia ben conosciuto e odiato…
Spero di scambiare ancora tante opinioni con delle persone come voi!
Buona giornata,
Alberto.
Assolutamente caro Alberto,credo che i nostri due amici non volevano avere un tono critico nei cronfonti del tuo post, posso dire a loro nome, dato che li conosco bene e so quanto sono intelligenti, che volevano soltanto allargare il discorso verso altri orizzonti, sì da trovare nuovi spunti per nuovi post. Nerone è un etnologo e antropologo e, sapientemente, ha voluto guidarci e stimolarci a una discussione più larga. Giuseppe Carbone, a parte abile oratore, è un gran manciatario. Ciao Alberto e grazie per il tuo lavoro.
Ancilino, piacere di leggerti personalmente!
In cunfirenza:
E’ megghiu parrari ravanzi a stu beddu panino, oppure manciarisillu? eheheh! 😀
Io senza critiche non cresco, ben vengano! 😉
Buona giornata e a presto!
Ma quali critiche e critiche carissimo amico (detto con espressione e gestualità tipica di un siciliano) 🙂
Ancilino dici che sono un gran manciatario ma na manciata cu mia un ti l’ae fatto mai…io mancio quanto na furmicula :D:D:D
Giusè!
Ma sta manciata quannù si fà?
Io non so quando tornerò in sicilia, le ferie a casa mia a Palermo le ho già fatte a giugno purtroppo!
Forse a ottobre, vi farò sapere!
Beh in effetti è un idea che mi frulla in testa “il primo raduno culinario di Ancilino”…se torni a Ottobre ci scontriamo, perchè io a fine Settembre torno a Urbino (studio li). 😦
Boo…non so…
Ciao Giuseppe!
E’ un pò difficile riuscire ad incontrarsi quando si vive o si studia in altre parti d’italia.
Ma mai dire mai!
Prima o poi succederà!
E ci faremo una bella mangiata tutti insieme!
che significa l’espressione”serissimoooo”in palermitano???